Bollette per il servizio idrico alle stelle, emesse a pochi giorni dalla scadenza del 31 maggio e, in alcuni casi, arrivate addirittura nei primi giorni di giugno. Il Comune di Ragusa chiede cifre esorbitanti su consumi stimati. Se si considera che per una famiglia di tre persone vengono calcolati fino a 2,5 metri cubi d’acqua al giorno, per bollette che arrivano anche a 2.300 euro.
File e file di cittadini in protesta davanti gli uffici comunali con bollette al di sopra di ogni sopportazione umana. Ad impugnare quanto sta accadendo sono anche diversi movimenti d’opposizione. Dal “laboratorio politico 2.0” a “Territorio” i comunicati stampa non tardano ad arrivare esprimendo dissenso e rabbia.
“L’amministrazione Piccitto intende forse fare cassa sulle spalle dei ragusani?” afferma Sinia Migliore di “Laboratorio politico 2.0 che conclude: “Piccitto e suoi hanno messo al salasso la città: aumenti su aumenti, tasse su tasse… BASTA! Piccitto faccia qualcosa per abbattere i costi del servizio oppure, lo diciamo per l’ennesima volta, se ne vada a casa”. Della stessa linea di pensiero anche Territorio che afferma: “Dovrebbe starci il sindaco in persona a gestire le file di cittadini arrabbiati che ogni giorno si recano al Comune per lamentarsi delle bollette idriche. Forse così si renderebbe conto di quanti disagi ha causato ai ragusani la sua amministrazione con l’aumento del canone idrico. Piccitto è riuscito a battere ogni record: Ragusa è più costosa delle città toscane di Grosseto, Siena e della stessa Firenze. Fortunatamente non siamo gli unici a sostenerlo e le critiche vengono anche dall’interno della stessa maggioranza. Se Piccitto non crede alle nostre parole, davvero, vada di persona a ricevere i ragusani all’ufficio idrico o a quello dei tributi”.