Si parla di nuovo boom turistico in Sicilia e da più fonti vengono sciorinati dati che fanno pensare ad arrivi calcolati entro agosto in quasi tre milioni di visitatori: praticamente due soli in meno della popolazione siciliana. I turisti ci sono ma tale tipo di invasione non si vede. Un riferimento incontestabile (ma fino a un certo punto) è certamente la tassa di soggiorno. Palermo è la regina degli incassi con 2 milioni e 600 mila euro, Ragusa vanta un milione e 400 mila, Siracusa sfiora il milione, tenendosi bassa perché sconta il costume di molti albergatori di non versare il dippiù pagato dai clienti. Sembrano grandi cifre, ma quando si pensa che Firenze quest’anno ha incassato 33 milioni e Roma ben 130 si capisce quali sono le proporzioni e quale in realtà è il settore turistico siciliano. Il quale figura nono nella classifica nazionale, dopo la Provincia di Trento, con 14 milioni e mezzo di ricavi mentre il Lazio in testa supera i 134. Ora, visto che la Sicilia offre le maggiori mete turistiche di tutte quelle d’Europa messe insieme, come si spiega questo risultato?