L’anniversario di Via D’Amelio è diventato negli anni, a differenza di quello di Capaci, un momento di contestazione più che una commemorazione. Vi si sono intrecciati motivi di polemica che privilegiano la battaglia solitaria di Borsellino contro lo Stato sul risentimento più contenuto di Falcone circa le “menti raffinatissime” indicate in ambito istituzionale. A volere dare una coloritura politica ai due appuntamenti, si direbbe che il 19 luglio è una manifestazione di destra, perché di destra fu Borsellino, mentre il 23 maggio lo è di sinistra perché a sinistra fu visto Falcone. Naturalmente si tratta di una distorsione, causa della quale è la polarizzazione attorno a Borsellino di dispute nate dalla maggiore mole di incognite e di fatti noti che segnano i suoi rapporti con il palazzo. Abbiamo così che Borsellino ha avuto in vita minori meriti di Falcone nella lotta alla mafia ma ne ha acquisiti di maggiori dopo la morte di entrambi. Al punto che una ideale Giornata antimafia si identifica di più nel 19 maggio che nel 23 maggio. Anche questo un danno determinato dalla politica.