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Uno sbarco lungo e complesso nonostante siano arrivati nel porto di Pozzallo, a bordo della nave “Bourbon argos” di Medici senza Frontiere, solo 140 migranti. Per il medico marittimo di stanza a Pozzallo e per i sanitari dell’Asp di Ragusa il lavoro non è mancato perché tra le 38 donne sbarcate ben 24 sono state ricoverate in ospedale: molte in gravidanza, altre con sospetto aborto e due che avrebbero riferito di aver subito violenza sessuale in Libia, prima della partenza.
Le indagini della Polizia in questa occasione sono state molto semplici, a parte una prima reticenza dei migranti a collaborare, dopo un po’, si sono convinti a riferire quanto accaduto durante il viaggio e prima.
Anche in questo caso i migranti hanno fatto un lungo soggiorno in un capannone in attesa delle condizioni meteo favorevoli e poi sono stati fatti imbarcare su un gommone stracarico di persone.
Tantissimi i bambini anche neonati tra il gruppo dei 140 migranti ed il costo del viaggio da loro pagato è stato di circa 800 dollari, salvo prezzi per famiglie o donne sole con prole.
I testimoni hanno riferito con certezza chi fosse alla guida del gommone e chi invece si è occupato di seguire la rotta.
Al termine delle indagini i due scafisti sono stati fotosegnalti dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sono stati condotti nel carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.
Nel 2016 sono 74 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.