La crisi economica che strozza i quotidiani siciliani (e che per “La Sicilia” è doppia a causa dell’inchiesta di mafia che riguarda Mario Ciancio), inasprita dalla vertenza del “Giornale di Sicilia”, minaccia di appesantirsi con il progressivo sviluppo dei siti web di informazione: che godono del decisivo vantaggio di essere fruibili gratuitamente, ma che certamente migliori non sono né per professionalità né per prodotto fornito. Mentre i grandi quotidiani nazionali (pur operando nel campo telematico con propri siti dove postano anch’essi, un giorno prima, le stesse notizie) stanno tentando di superare – con incerti risultati finora – la logica della priorità dell’informazione puntando sull’approfondimento, così sottraendo spazio ai settimanali, i quotidiani regionali come quelli siciliani si avvitano in dinamiche passatiste, qual è la manovra de “La Sicilia” che ha modificato la grafica (aumentando il prezzo) immaginando un prodotto migliore che però appare è solo diverso. Il timore che nutrono è di perdere i vecchi fedeli lettori, ma il rischio è di morire con loro.