Il comandante aveva dato ordini ai passeggeri di raccontare alla Polizia che gli scafisti avevano abbandonato il barcone legando il timone con una cima in direzione dell’Italia. Una menzogna ben studiata che, se messa in pratica dall’equipaggio, avrebbe dato la possibilità agli scafisti di farsi credere ormai miglia e miglia lontani dalle acque nazionali. Purtroppo per loro gli investigatori, dopo numerose indagini, sono riusciti a capire la verità e smascherare gli scafisti tra i migranti. In totale 5 egiziani. Uno di loro era già sbarcato in Sicilia pochi mesi fa ed era stato respinto.
Martedì scorso intorno alle 14 quando un pattugliatore della Guardia Costiera intercetta in acque nazionali un peschereccio che, solo per miracolo, riusciva ancora a galleggiare. Uno sbarco reso particolarmente complesso, afferma la Polizia, per via dei numerosissimi minori non accompagnati, molti dei quali non ancora quattordicenni. Sono servite decine di ore per coordinare l’identificazione e l’accoglienza di centinaia di migranti, molti di questi trasferiti in altre regioni. Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Le indagini della Polizia inizialmente sono risultate molto più complesse del previsto. Tutti i migranti hanno raccontato che gli scafisti fossero tornati indietro a bordo di una piccola lancia, non prima di aver legato con una cima il timone impostando la rotta verso l’Italia.
Gli investigatori con centinaia di arresti alle spalle, conoscono le storie raccontate dai migranti ma questa non era mai stata proposta. Purtroppo, sotto la minaccia degli scafisti, i migranti sono più volte costretti a raccontare le storie più assurde, ma questa era sembrata credibile perché effettivamente il timone era stato legato con una fune.
Ci sono volute ore ma i poliziotti sono riusciti a trovare dei migranti onesti che hanno raccontato la verità, individuando tra i 223 migranti i 5 membri dell’equipaggio.
I migranti hanno raccontato che il capitano dopo aver chiamato i soccorsi, ha legato il timone e spento i motori, poi si è messo insieme agli altri passeggeri fingendosi uno di loro e lo stesso ha ordinato agli altri membri dell’equipaggio.
Nel 2016 sono 68 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.