Non dovrebbe più costituire un caso che due ragazze vogliano sposarsi, ma Maria De Filippi a “C’è posta per te” ha fatto di tutto perché lo fosse, intendendo le obiezioni della famiglia riferite all’omosessualità della figlia e non al suo comportamento, come pure le è stato ripetuto: peraltro imputando le dicerie di cui la famiglia si è trovata bersaglio alle ristrettezze mentali del “paese” che secondo lei, come già Barbara D’Urso, è Siracusa. Chi si aspettava uno scontro tra culture e dogmi, giusto che capitava in Sicilia, è rimasto deluso: genitori e fratello di Denise, già divenuta coniuge di Deborah, hanno molto ragionevolmente osservato di non aver gradito che lei rendesse pubblica sui social una relazione ancora non consolidata e di aver chiesto solo tempo. La De Filippi ha invece cercato. invitando pure la madre ad uscire dall’ipocrisia, di porre la questione sulle discriminazioni di genere, dimenticando che la questione si è chiusa con il riconoscimento legale dei matrimoni gay e la cessazione delle coppie di fatto.