Simona Princiotta ha denunciato l’uso delle casse comunali come un bancomat personale da parte dell’amministrazione comunale. Ha parlato di accuse di corruzione e di utilizzo illecito delle risorse pubbliche. Ha richiesto anche il sequestro di somme e un controllo patrimoniale sui funzionari coinvolti. Un sistema che dura da decenni!
Il sistema politico-affaristico svelato
Simona Princiotta ha rivelato un sistema di corruzione radicato, dove le risorse pubbliche sono state utilizzate in modo improprio. Secondo le sue dichiarazioni, l’amministrazione comunale ha trasformato le casse del comune in un bancomat personale, beneficiando amici e parenti. La Princiotta ha fornito trascrizioni di conversazioni con il consigliere Roberto Di Mauro, che mostrano come si offrissero fino a 8mila euro per votare l’approvazione del bilancio.
Questa situazione non solo coinvolgerebbe politici ma anche funzionari comunali, creando un intreccio di corruzione che dura da oltre un decennio. Gli imprenditori taglieggiati sono stati costretti a pagare tangenti per ottenere favori o evitare ritorsioni. Le registrazioni depositate in Procura rappresentano una prova concreta di questo modus operandi criminale, che ha danneggiato profondamente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
La corruzione è un cancro che divora la società.
- Utilizzo improprio delle risorse pubbliche
- Coinvolgimento di politici e funzionari
- Prove documentate e registrazioni
- Decennio di corruzione sistematica
Le conseguenze legali e le richieste alla magistratura
Di fronte a queste gravi accuse, Simona Princiotta ha richiesto alla magistratura l’invio di avvisi di garanzia ai coinvolti e il sequestro di somme illecitamente ottenute. Le sue denunce hanno portato all’apertura di indagini giudiziarie che potrebbero estendersi anche ai familiari dei funzionari coinvolti. La richiesta di controllo patrimoniale riguarda infatti non solo i diretti interessati ma anche mogli e figli.
Le prove documentate, tra cui le registrazioni depositate, sono ora nelle mani delle autorità competenti, che valuteranno l’entità delle responsabilità individuali. Questo sistema politico-affaristico, basato su corruzione e favoritismi, potrebbe portare a conseguenze legali significative per gli implicati, segnando un punto di svolta nella lotta contro la corruzione a Siracusa. Le indagini giudiziarie in corso rappresentano una speranza per ristabilire la giustizia e la trasparenza nelle istituzioni locali.